Nigergate

Il Nigergate (neologismo ricavato dal Niger e -gate, per antonomasia dallo «scandalo Watergate») fu uno scandalo relativo al rilascio, da parte del SISMI, di documenti falsi che descrivevano il tentativo di Saddam Hussein di acquistare polveri di uranio yellowcake dal Niger. Sulla base di questi documenti e di altri indicatori,[1] i governi di Stati Uniti e Regno Unito affermarono che l'Iraq aveva violato le sanzioni internazionali stabilite dalle Nazioni Unite, tentando di procurarsi materiale nucleare allo scopo di creare armi di distruzione di massa.

  1. ^ Negli Stati Uniti, la reporter del New York Times Judith Miller condusse in parallelo un’inchiesta giornalistica culminata l'8 settembre 2002 nella "bufala" riguardo alle armi chimiche possedute dall’Iraq: per questo, anni dopo, fu accusata insieme al collega Michael R. Gordon di «aver tradito il suo giornale».

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